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Al Teatro di Marcello!

Benvenuti a Roma by night!

Vi presento l’antico Teatro di Marcello e i resti del Tempio di Apollo Sosiano.

Questo è uno dei miei scorci preferiti di Roma! Soprattutto al tramonto e al crepuscolo! Guardate che belle le luci soffuse dei monumenti e del cielo! Incantevole! Sullo sfondo si vede la Grande Sinagoga di Roma, costruita nel secolo scorso nel Ghetto Ebraico!

Da qui parte la Passeggiata per i Rioni Campitelli e Sant’Angelo di Maria Teresa!

Date un’occhiata alla scheda della passeggiata, è sempre disponibile su richiesta per piccoli gruppi! SANTA MARIA IN CAMPITELLI E MADONNELLE – Storikamente Roma


E qui vicino ci sono anche i resti del Portico di Ottavia! Un grande portico che fu costruito da Augusto, il primo imperatore, per l’uso pubblico da parte di tutti i cittadini e dedicato a sua sorella Ottavia.

Il Teatro di Marcello, il Portico di Ottavia e il Tempio di Apollo Sosiano furono costruiti presso il Circo Flaminio!

Il Circo Flaminio era una grande piazza utilizzata per spettacoli ma anche per altri eventi pubblici.

Le vedete quelle colonne dietro di me? Sono una parte di quello che resta del Tempio di Apollo Sosiano. Nei pressi del tempio c’erano spettacoli teatrali in un teatro di legno fin dal II secolo a.C.!

Giulio Cesare decise poi di ricostruire il teatro più grande e in pietra e mattoni.. ma per farlo distrusse altri edifici e templi! Augusto, il primo imperatore romano, terminò l’opera e dedicò il teatro a suo nipote Marcello, figlio della sorella Ottavia, morto in giovane età!

Davvero Roma non fu costruita in un solo giorno! In realtà fu ricostruita molte volte!

Ma avete notato che il Colosseo è molto simile al Teatro di Marcello!?

In effetti il Colosseo era un anfiteatro, un edificio che aveva copiato molto dalla struttura del teatro romano, raddoppiandone dimensioni e posti con una forma quasi ellittica. Un’invenzione dei Romani, una via di mezzo tra il teatro e il circo che poteva ospitare centinaia di migliaia di spettatori!

Ma oggi al Teatro di Marcello manca il livello superiore, che fu sostituito da appartamenti nobili costruiti nel Medioevo e ricostruiti nel XVI secolo dall’artista e architetto Baldassarre Peruzzi per la nobile famiglia Savelli.

Negli anni ’30 ci fu una grande demolizione.

Il Comune di Roma acquistò la parte inferiore del teatro e la restaurò distruggendo tutti i negozi e gli edifici moderni costruiti dentro e attorno ad esso!

Proprio in quell’occasione furono trovati i resti del Tempio di Apollo Sosiano e di un altro tempio, il Tempio di Bellona, di cui oggi è rimasto solo il basamento.

Ma sono state trovate anche delle decorazioni del teatro, delle grandi maschere teatrali in marmo che in passato decoravano la facciata!

LO SPETTACOLO NELL’ANTICA ROMA

Quiz della Piccola Clio
per tutte le età

Il vincitore è.. NINO con 60 punti!

I vostri punteggi sono stati aggiunti alla Classifica Generale!

Avete affrontato domande insidiose, con immagini e risposta multipla!

Ecco le risposte esatte e i tranelli svelati..!

Risposte del Quiz

1 – Oggi parliamo di spettacoli.. i Romani amavano soprattutto due forme di spettacolo. Quali? (Risposta multipla)

Corsa delle Quadrighe e Lotta Gladiatoria!

Bravissimi! Erano senza ombra di dubbio i giochi più amati dagli antichi Romani!

2 – Ora vediamo.. quali di questi erano luoghi di spettacolo? (Risposta multipla)

Circo, Anfiteatro e Teatro!

Questa era una domanda insidiosa.. I luoghi di spettacolo “canonici” per gli antichi erano questi tre. Ma anche nello Stadio e nella Piazza si svolgevano momenti di spettacolo!

Nello Stadio le gare atletiche erano spesso arricchite da spettacoli e celebrazioni pubbliche, mentre la Piazza può essere considerata il più antico luogo di spettacolo dell’umanità! Ad esempio nel Foro Romano in età repubblicana venivano dati spettacoli gladiatori, lo sapevate?

3 – Benissimo.. e sai dirmi quale era il più grande edificio di spettacolo a Roma?

Circo Massimo!

Ebbene si, non era il Colosseo! Il Circo Massimo sia per estensione che per capienza di pubblico (circa 250.000 spettatori!) era il luogo di spettacolo “massimo” a Roma!

4 – Trova il Teatro di Marcello, così com’era una volta..

Bravi, si vedono infatti le arcate riempite con mura in laterizi! E questa davanti era la famosa Piazza Montanara, oggi scomparsa..

[Le altre due immagini erano del Colosseo (prima della ricostruzione della sezione interna crollata) e dell’Anfiteatro Castrense a Roma]

5 – Ok, adesso torniamo ai nostri giorni! Trova il Teatro di Marcello oggi!

Ottimo! Da qui si riconoscono le strutture costruite successivamente..

[Le altre due immagini erano il Colosseo con lo sperone Stern ottocentesco e..]

6 – Nella domanda precedente c’era un teatro che si trova fuori Roma.. Sai dirmi dove?

Ostia antica!

Si riconoscono le arcate esterne ricostruite nel secolo scorso sul decumano massimo..

7 – Ecco una delle maschere del Teatro di Marcello. Rappresentava la tragedia, una delle opere teatrali.. Quali erano le altre due opere rappresentate dalle maschere?

Commedia e Satira!

Le altre due opere teatrali maggiormente rappresentate a quel tempo!

..Al prossimo quiz!

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Alla Scoperta delle Madonnelle


Le “Madonnelle” sono la testimonianza di una religiosità popolare e l’espressione di una tradizione radicata che coinvolge anche la sfera artistica, sociale e politica di Roma.

Si tratta di edicole sacre, quasi sempre di soggetto mariano, che si trovano agli incroci delle strade, agli angoli o sulle facciate dei palazzi. Ciò che le accumuna è il senso di protezione, poiché venivano poste a salvaguardia di un determinato luogo. Sono realizzate nelle forme e nei materiali più vari. Ci sono quelle in stucco, in ceramica, in marmo, ma si trovano soprattutto dipinti su tela, affreschi e mosaici.


Anche se vengono inserite nella cosiddetta “arte povera”, in realtà alcune edicole sacre sono riccamente abbellite, soprattutto con cornici di varie forme e di materiali diversi.

A livello temporale la loro origine è molto varia. La maggior parte di quelle conservate si datano tra il XVII e il XIX secolo. Poche sono quelle conservate di epoca medievale. Ne esistono anche di più recenti, ma in quantità numerica inferiore.

Quelle più antiche sono spesso accompagnate da un’iscrizione riguardante il miracolo a cui sono legate. Una tipica caratteristica delle Madonnelle è difatti la loro associazione a “eventi prodigiosi” come per esempio il movimento degli occhi.



Il 19 giugno 2021 abbiamo inaugurato il ciclo di visite guidate dedicate agli adulti con una passeggiata nei rioni Campitelli e sant’Angelo.

Abbiamo avuto l’opportunità di osservare diverse edicole sacre, riconoscendone le caratteristiche, raccontando le curiosità e ricordando le leggende a cui sono legate.

Ma non abbiamo parlato solo di “Madonnelle”. Abbiamo anche visitato due importanti rioni, il X e l’XI, ricchi di monumenti e storia, ma anche maggiormente colpiti dagli sventramenti di epoca fascista.


La chiesa di Santa Maria in Campitelli ha rappresentato il momento centrale della nostra passeggiata.

Oltre ad essere un monumento unico dal punto di vista artistico e architettonico, è anche un luogo sacro molto importante, in quanto custodisce al suo interno la Romanae Portus Securitatis, “Porto della salvezza di Roma”.

La sua origine e devozione, infatti, è legata a vari miracoli, tra cui i più importanti furono la fine della peste nel 1656 e l’aver salvato Roma da un terribile terremoto nel 1703. La miracolosa immagine è un singolare lavoro in lamina d’argento dorato, davvero difficile da osservare, in quanto misura 26 cm d’altezza e 20,5 cm di larghezza.


Sappiamo che l’icona raffigura la Vergine con il bambino in braccio, secondo la diffusa iconografia bizantina dell’Odigitria.

Secondo le fonti l’opera era conservata in Santa Maria in Portico fin dal XII secolo e quindi andrebbe datata ad un periodo precedente. Tuttavia, è difficile dare una datazione precisa in quanto mancano opere simili di raffronto. Così varie sono le ipotesi: secondo alcuni studiosi si può collocare al secolo X, mentre secondo altri si può anticipare ai secoli V-VI. Non sappiamo neanche il nome dell’artista, ma molto probabilmente si può attribuire a qualche bottega d’arte o a qualche scuola monastica.

Questa piccolissima icona ci ha accompagnato durante l’intera passeggiata, poiché se ne trovano moltissime copie all’interno del Ghetto, a volte accompagnate da iscrizioni che ricordano l’anniversario dell’evento miracoloso.

L’intera città di Roma è abbellita da edicole sacre, per scoprirle basta soltanto camminare più lentamente, alzare lo sguardo ed osservare…